Aiuti

Il Senato USA si appresta ad approvare (aggiornamento: l’approvazione c’è stata) nuovi aiuti per l’Ucraina – Paese aggredito – e per Israele – Paese aggressore. Qual è la ratio?

Naturalmente lo status di Israele varia a seconda di chi giudica la situazione: Stato perennemente in pericolo di essere cancellato dalla faccia della terra o potenza imperialista armata fino ai denti?

In un caso come nell’altro appare assurdo (e in fondo mi sconvolge) che dopo più di 30mila vittime (molte delle quali bambini) ancora si tentenni a prendere posizione contro l’azione militare di questo governo israeliano.

So bene che il governo attualmente in carica sta solo continuando la vecchia politica antipalestinese, il cui inasprimento è reso oggi possibile dagli attacchi terroristici del 7 ottobre. So bene che a Gaza ci sono state altre guerre, ad esempio l’operazione Piombo fuso e poi quella Margine protettivo.

Di fronte all’immanità di questa strage, tuttavia, anche chi non è d’accordo con me sull’analisi generale dovrebbe mettere il governo e l’esercito di Tel Aviv sul banco degli imputati.

E invece il Senato USA si appresta a stanziare fondi per Israele, così che possano giungere nuove armi. E nuove armi andranno all’Ucraina, così che la guerra con la Russia non finisca “troppo presto”, perché per salvare la popolazione ucraina è considerato legittimo prolungarne le sofferenze.

Occorre inaugurare un altro tipo di politica, invece; modificare il concetto stesso di relazioni tra gli Stati: abbiamo armi troppo potenti per continuare a ragionare come le potenze ottocentesche e la situazione rischia sempre più di sfuggirci di mano, con il coinvolgimento di nuovi attori (oggi l’Iran, domani magari la Cina).

Occorre inaugurare un altro tipo di politica, e dobbiamo pure sbrigarci, se vogliamo conservare la possibilità di mettere un freno al riscaldamento climatico globale, che rischia di portare la nostra specie all’estinzione. Però Paesi in guerra non si metteranno mai d’accordo, neppure su questo genere di cose.

E allora? Allora iniziamo a dire le cose come stanno: ad esempio che Putin è un criminale di guerra, ma non più di Netanyahu.

Ad esempio che Zelensky, che non vuole negoziati, non è un uomo di pace.

Ad esempio che l’allargamento indefinito della NATO è un ostacolo alla pace, non una garanzia di sicurezza.

Diciamo chiaramente che l’Iran ha sbagliato a lanciare missili e droni contro Israele, perché missili e droni non vanno lanciati, ma che Israele ha sbagliato a cominciare, colpendo il consolato iraniano a Damasco.

Diciamo che se la Russia merita sanzioni (o se le merita l’Iran), allora anche Israele merita lo stesso. Noi invece siamo legati da progetti di cooperazione militare e continuiamo a giustificare ogni barbarie, purché a commetterla sia un alleato.

Soprattutto, ricominciamo a interessarci di queste cose “lontane” (la guerra), che lontane in fondo non sono e che rischiano di fare di nuovo la loro comparsa in mezzo a noi, un rischio che si pensava scongiurato per sempre.

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2 risposte a Aiuti

  1. marisasalabelle ha detto:

    Parole sagge le tue… peccato che il vento soffi in tutt’altra direzione!

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