
Dice che fu Pandora,
messa alla prova dal gran re d’Olimpo,
a procurare il danno:
fu scoperchiato il dono, regalato
al fine non espresso
di fare uscire fuori tutti i mali.
Dice, però è menzogna:
già prima di quel vaso erano in terra
le seccature, i guai
e l’insoddisfazione di se stessi,
l’invidia e l’omicidio,
la sete di potere dei cretini;
già prima erano svelte
a farsi vecchie le passioni,
finanche i grandi amori.
Non fu Pandora bella col suo vaso
a procurare il danno,
Pandora incuriosita dal divieto:
a lei fu dato il ruolo
di vittima espiatrice per celare
gli errori progettuali
scappati nei disegni al re d’Olimpo.
O forse fatti apposta,
perché gli dei invidiano i mortali.
(Mario Badino, 19 novembre 2022)
Tu mi piaci, Pandora, hai fatto quello che molte di noi avrebbero voluto e non hanno osato. Sorella di espiazione solo per conoscere già l’insoddisfazione di sé, il potere delle passioni svelte a farsi vecchie.
Solo per aver già visto i bagliori dell’Olimpo.
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